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FREUD E LA MAGIA DEI SOGNI

Sigmund Freud, pioniere della psicoanalisi, ha esplorato per anni l'enigmatico mondo dei sogni. La sua esplorazione ha portato allo sviluppo di una teoria che ha evidenziato l'importanza delle trasformazioni dei sogni nel svelare i misteri della mente.


Secondo Freud, i sogni fungono da porta d'accesso al nostro inconscio, manifestandosi spesso tramite simboli. Uno dei principi fondamentali della teoria di Freud si concentra sulla trasformazione del sogno, in cui il “contenuto latente” viene rimodellato in “contenuto manifesto”. Comprendere questo processo fa luce su come la mente si protegge da pensieri rifiutati o pulsioni inaccettabili, trasformandoli in immagini simboliche ed enigmatiche.

Freud sosteneva che i sogni fossero vere e proprie formazioni dell’inconscio, la parte della psiche composta da desideri repressi, paure e conflitti irrisolti.

Egli distingueva tra contenuto manifesto (il contenuto del sogno che si ricorda al risveglio) e contenuto latente (il significato nascosto dietro il sogno). La trasformazione del contenuto latente in contenuto manifesto avviene tramite un processo noto come “lavoro onirico”, in cui la mente maschera e distorce i pensieri latenti per renderli accettabili.


I meccanismi descritti da Freud ne “L’interpretazione dei sogni” (1899) sono:


Condensazione: questo meccanismo prevede la fusione di vari pensieri, sentimenti e desideri in un unico elemento onirico. Idee o emozioni complesse vengono condensate in un simbolo o in un’unica immagine, mascherando così il contenuto inaccettabile dell'inconscio.


Spostamento: Freud ha suggerito che le emozioni, i desideri o gli impulsi vengono spostati dalla loro fonte originale verso un elemento più accettabile o irrilevante all'interno del sogno. Ad esempio, un sentimento intenso verso una persona potrebbe essere spostato su un personaggio o un oggetto del sogno apparentemente privo di valore.


Simbolizzazione: il simbolismo gioca un ruolo significativo nelle trasformazioni dei sogni. Secondo Freud, la mente inconscia utilizza spesso i simboli per rappresentare significati più profondi e nascosti. Questi simboli possono variare ampiamente, portando un significato personale o universale.

Proprio il simbolismo universale sarà uno dei temi della rottura tra Freud e Jung. Per Freud non vi è simbolismo universale, se non con poche e rare eccezioni, sempre da confermare. Per Jung invece operano nella psiche collettiva simboli universali, gli archetipi, che si manifestano regolarmente in tutte le epoche e culture.


Ne abbiamo parlato in questo articolo.

Anche durante la veglia è possibile osservare la “trasformazione” di un sogno; si tratta infatti della “revisione secondaria”: questo meccanismo si verifica quando la mente tenta di creare una narrazione coerente dal contenuto confuso e simbolico del sogno. Implica il tentativo di organizzare e dare un senso al sogno, risultando in una storia leggermente alterata e più strutturata quando viene ricordata.


I concetti di Freud sulle trasformazioni dei sogni continuano ad essere rilevanti per comprendere l'intricato funzionamento della mente, in particolare nel modo in cui i pensieri e i desideri inconsci vengono elaborati, simbolizzati e trasformati nei sogni.


Per approfondire:

-Sigmund Freud – L’interpretazione dei sogni

-Whitmont e Brinton Perera – Il linguaggio dei sogni

-Il Sogno – Atti XII Congresso AMP.

Il lavoro di Freud ha sottratto all’esoterismo e alla magia i sogni, elevandoli a vero e proprio materiale di lavoro analitico.


Possiamo considerare il lavoro onirico, compiuto dalla psiche, come il polo opposto dell’interpretazione: se il lavoro onirico punta a celare il materiale latente sotto quello manifesto, il lavoro analitico svolge invece la funzione di rendere conscio l’inconscio.


Freud sosteneva l’inutilità di annotare i sogni al risveglio: lungi dall’indicare la necessità di porre l’attenzione sugli elementi del sogno, Freud sosteneva la necessità di porre l’attenzione sui processi in atto nella trasformazione del sogno, così da comprendere le dinamiche della psiche inconscia del sognatore.


Il sogno, in definitiva, sarebbe una formazione di compromesso: da una parte le pulsioni e i desideri inaccettabili, dall'altra le esigenze della realtà e del Super Io. Soluzione frutto di conflitto tra le diverse istanze, il sogno permette di ottenere una soddisfazione mascherata, preservando il sonno.


Nell’esperienza di ciascuno, in analisi e non, i sogni sono una delle più comuni ed evidenti formazioni dell’inconscio.


L'analisi del contenuto dei sogni, compresi i suoi simboli e i significati sottostanti, è stata definita da Freud la “via regia” per accedere all’inconscio e offre uno sguardo su contenuti rimossi e censurati, consentendo di esplorare e affrontare conflitti o desideri irrisolti.

 
 
 

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