PSICOANALISI DELLA PELLE
- riccigianfranco199
- 8 dic 2024
- Tempo di lettura: 3 min
La pelle è l’organo più esteso del corpo umano: lo riveste completamente, svolgendo una moltitudine di funzioni. Le caratteristiche della pelle assumono un ruolo fondamentale nel funzionamento dell’organismo e della psiche. Dal punto di vista della Psicoanalisi, la pelle è stata oggetto di studio solo in modo saltuario e parziale, a partire dalla seconda metà del Novecento.
Possiamo analizzare le funzioni psichiche della pelle suddividendole secondo i tre registri della realtà psichica: simbolico, reale ed immaginario.

Dettaglio del "Ratto di Proserpina", di Gian Lorenzo Bernini, Galleria Borghese, Roma
Dal punto di vista simbolico, la pelle svolge una fondamentale funzione di barriera, di confine tra contenitore e contenuto: la teoria di Wilfred Bion in tale senso assegna alla pelle, fin dalla nascita, un ruolo centrale; la dimensione concreta di barriera della pelle si tradurre poi in un confine psichico, un punto di limite tra interno ed esterno, tra soggetto ed altro, tra “me” e “non me”, alla base del quale si svilupperebbe poi la funzione di rêverie.
Esther Bick arriva a sottolineare che il contatto pelle – pelle sia alla base di ogni processo di identificazione: senza contatto con l’altro genitoriale infatti per il neonato sarebbe impossibile avvertire una sensazione di continuità e di relazione. Il rapporto di contatto con la pelle offrirebbe la possibilità di un sostegno sia fisico che psichico, per poi dare originare ad un successivo processo di differenziazione.
Ad una prima pelle fisica seguirebbe quindi lo sviluppo di una “seconda pelle”, di natura psichica.

Duomo di Milano, San Bartolomeo scorticato, opera dello scultore Marco d'Agrate
Dal punto di vista immaginario invece, la pelle costituisce una vero e proprio elemento determinante nella costituzione dell’immagine del corpo: la dimensione continua della pelle come organo avvolge l’intero organismo, contribuendo al senso di unità necessaria alla costituzione dell’immagine di sé.
La possibile visibilità della pelle o il suo essere celata sotto gli abiti sottolinea l’incisività dello sguardo e della dimensione immaginaria legata alla pelle in particolare e al corpo in generale.
Dal punto di vista reale, la pelle è il campo di battaglia (e di erratico spostamento) della pulsione: già nei suoi primi scritti sull’isteria, Freud aveva colto come la pulsione tendesse a concentrarsi su specifiche aree del corpo, le sue aperture, definite “zone erogene”: sono proprio le zone dove la pelle mostra la sua discontinuità a catturare l’attenzione di Freud, per le loro particolari funzioni (come l’assumere il cibo ed espellere gli scarti), nella loro conflittuale regolazione secondo le leggi e le regole della Civiltà.

Dettaglio del "Giudizio Universale" di Michelangelo Buonarroti, la pelle di San Bartolomeo
Didier Anzieu ha costruito una teoria della genesi dell’Io, una delle tre istanze psichiche fondamentali, legata al ruolo centrale della pelle: sarebbe nell’esperienza di accudimento, di maneggiamento del corpo da parte del genitore, che il neonato darebbe forma ad un embrionale “Io-pelle”, primo nucleo dell’Io che poi costituirà parte della personalità adulta.
La pelle costituisce quindi un elemento fondamentale per la teoria psicoanalitica, che nel tempo si è focalizzata sulle molteplici funzioni di un organo sottovalutato, anche se sempre sotto lo sguardo di tutti.
Per approfondire:
-Didier Anzieu – “Io-pelle” (1987) ;
-Eshter Bick – “L’esperienza della pelle nelle relazioni oggettuali precoci” (1968);
-Freud – “Isteria” (1888).
Il rapporto tra corpo e psiche è il terreno sul quale si inaugura la ricerca di Freud e l’indagine psicoanalitica. Da neurologo, Freud studia la paradossale dissociazione tra sintomi e innervazione, cogliendo piuttosto il prevalere di una dimensione linguistica nel sintomo: è il “dialetto dell’isteria” a guidare Freud nella comprensione della natura metaforica del sintomo, concetto chiave della terapia analitica.
Dal punto di vista simbolico ed immaginario, la pelle diviene, nel contesto sociale, elemento di divisione e contrapposizione: è su una certa "tessitura" della pelle che si focalizza la sua dimensione erotica; dall'altra è il pigmento a costituire un elemento discriminante, di inclusione o esclusione a livello sociale ed economico.
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