IL GENERE E IL SESSUALE
- riccigianfranco199
- 16 mag 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 11 giu 2023
LA TERZA VIA DELLA PSICOANALISI
Come si diventa un uomo o una donna?
A lungo si è creduto fosse questione di anatomia.
Anche un celebre (e male interpretato) aforisma di Freud dice: “l’anatomia è un destino!”
Dagli anni 90 i gender studies hanno contestato questo modello, considerando il genere come un costrutto sociale, dal quale è necessario smarcarsi per poter esprimere liberamente se stessi.
La psicoanalisi indica una terza via, considerando il genere non come un fatto biologico o culturale, bensì come il modo particolare nel quale ogni soggetto si rapporta con il proprio corpo, con l’Altro e con le parole che usa per dire qualcosa di sé.
C’è infatti sempre qualcosa di fuori norma, di distorto nel rapporto di ciascuno con il genere. Che sfugge alla biologia e alle norme sociali.
In particolare, storicamente è sempre stato il femminile a subire la sorte peggiore: la donna veniva considerata una sorta di “uomo incompleto”, degradato e mancante. Ciò ha alimentato e giustificato l’oppressione femminile, condannando le donne a ruoli marginali nella società.
L’intuizione di Freud è stata di cercare di cogliere il femminile non dall’anatomia o dalle imposizioni sociali, bensì dall’inconscio.
Cosa ne consegue?
Che un essere sessuato è prima di tutto un essere preso nel desiderio dell’Altro, sessuato in quanto desiderato.
Lasciando parlare le sue pazienti, Freud (con tutti i limiti e i pregiudizi di un uomo della sua epoca) ha colto come la parola permettesse di uscire dagli steccati che la cultura vittoriana voleva per le donne: c’era un desiderio (anche se la società non lo accettava), c’era una propria volontà e proprie inclinazioni (diverse da quelle prescritte).
Col concetto di “Disagio della Civiltà” Freud ha sottolineato come nessuna norma possa regolare l’essere e la sessualità: la psicoanalisi, lungi dall’imporre una norma o un modello, spinge invece a fare proprio il modo eccentrico, fuori norma di divenire un uomo o una donna.
Piuttosto, le norme, nel tentativo di ricondurre il sessuale ad una presunta normalità, sono causa della sofferenza degli esseri umani, poiché cercano di ricondurre a stereotipi quello che è sempre, di struttura, fuori norma.
Per la psicoanalisi non si è “una volta per tutte”, piuttosto il genere appare come un cammino in divenire.
In analisi si tratta di distaccarsi dal proprio legame inconscio ad una presunta normalità.
L’anatomia allora può essere un destino, ma non una condanna, chiusa e rigida, bensì l’invito, la possibilità di fare qualcosa di ciò che è stato fatto di noi dall’Altro.

Nel bel libro di Clotilde Leguil “L’Essere e il Genere” è possibile approfondire la posizione della psicoanalisi, in particolare la posizione di Freud e Lacan, su questi temi.



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