IL CAMMELLO DI NIETZSCHE
- riccigianfranco199
- 19 mag 2023
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 11 giu 2023
Per descrivere il rapporto dell’uomo con la Legge e il Desiderio, nel suo “Così parlò Zarathustra”, Nietzsche elenca tre figure:
Il cammello, il leone e il fanciullo.
In particolare, il cammello, animale docile e sottomesso per eccellenza, rappresenterebbe quel particolare modo di vivere di chi ha scelto di cedere sul proprio desiderio.
Il cammello vive però una vita ordinata, scandita e decisa dal volere del suo Padrone, il suo Altro che lo determina.
Una vita tranquilla, nella quale non ritiene di rischiare nulla, ma nella quale il Desiderio resta tagliato fuori.
Siamo sicuri di essere tanto diversi? Tanto distanti dal modo di vivere del cammello di Nietzsche?
In fondo, non dobbiamo affatto credere di essere un un rapporto facile, col nostro desiderio, anzi!
Spesso l’esperienza del desiderio è disturbante, eccentrica, capace di disorientare.
Tuttavia, come sottolinea Lacan, qui ha origine la nevrosi, dall’aver ceduto sul proprio desiderio!
“Se l’analisi non è riuscita a far comprendere agli uomini che primo - i loro desideri non sono la stessa cosa dei loro bisogni e - secondo - che il desiderio presenta in se stesso un carattere pericoloso, minaccioso per l’individuo… allora mi chiedo a che cosa sia mai servita l’analisi.”
(Lacan, Il Seminario, Vol. VIII - Il Transfert, pag. 403) Per approfondire: -Nietzsche, Così Parlò Zarathustra -Lacan, Il Seminario, Vol. VIII, Il Transfert

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