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FREUD, IL SIGNORE DEGLI ANELLI

Aggiornamento: 11 giu 2023

Freud rimase molto ferito dalla rottura con Jung, consumatasi intorno al 1912.


La creazione di un gruppo di allievi e di un’Associazione Internazionale che diffondesse le sue scoperte sull’inconscio è stata un compito arduo, dopo tanti anni di isolamento e indifferenza del mondo culturale e medico viennese.


Per questo, Freud diede grande attenzione alla gestione “politica” dell’IPA: creò un circolo ristretto, composto dagli analisti e simpatizzanti della primissima ora, quasi tutti analizzati da Freud stesso.


Come simbolo di riconoscimento per il loro lavoro clinico, teorico e all’interno dell’IPA, Freud donò a molti di essi un anello, sormontato da un cammeo antico di grande valore: ciascun anello aveva un cammeo diverso, scelto, volta per volta, con un preciso significato simbolico, direttamente connesso al futuro possessore di questo gioiello unico.


In una mostra a Gerusalemme, nel 2019, sono stati esposti ben sei di questi anelli. La mostra, intitolata proprio “Freud, il signore degli anelli”, ha origine dalla scoperta di alcuni cammei e dal prestito di alcuni di questi anelli, tra cui quello di Eva Rosenfeld, prima paziente di Freud, poi allieva e psicoanalista.


Freud ha a lungo polemizzato contro il proprio isolamento e scelse di compattare il suo gruppo di allievi, contro avversari esterni ed interni.



La storia della psicoanalisi è infatti attraversata e scandita da continue scissioni, divisioni, espulsioni e diaspore: se ufficialmente tutto ciò è dovuto a dissidi teorici, è evidente che dietro a differenti vedute teoriche si trovano questioni di bel altra natura, che spesso affondano le loro radici nella difficile gestione del transfert, dentro e fuori dall’analisi.


I primi a ricevere questi anelli furono quindi i membri di questo comitato segreto, composto da Karl Abraham, Sándor Ferenczi, Otto Rank, Ernest Jones e Hanns Sachs, rappresentanti della teoria psicoanalitica pura.


Per esempio, l’anello donato da Freud a Jones sormonta un cammeo che si ritiene raffiguri Ippocrate, padre della medicina. Ad Ippocrate si devono i primi “resoconti clinici” di un disturbo di cui Freud fu il primo ad individuare le ragioni patogene inconsce: l’isteria.



Possedere questo anello simbolizzava un legame privilegiato con Freud:

Hans Sachs, in “Freud, maestro e amico” del 1944, scriveva così:


“Il dono degli anelli aveva un preciso significato simbolico: ci ricordava che ogni nostro reciproco rapporto aveva lo stesso centro di gravità. Ci faceva sentire che appartenevamo a un gruppo nel gruppo, quantunque senza alcun legame formale o il tentativo di diventare un’organizzazione separata”.


In tutto, gli anelli donati da Freud furono circa venti.



Per approfondire:

-Hans Sachs – Freud, maestro e amico;

-Paul Roazen – Freud e i suoi seguaci.


Nelle foto:

-Il “Comitato segreto” dell’IPA, in una foto del 1922 e alcuni degli anelli esposti nella mostra di Gerusalemme.

 
 
 

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