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FREUD E MAGRITTE

Sigmund Freud ha dedicato grandi energie allo studio dell’arte: attraverso gli strumenti d’indagine della Psicoanalisi, Freud ha cercato di scoprire il segreto che si nasconde dietro alla creazione dell’opera d’art.


Artisti come Leonardo da Vinci e Michelangelo sono stati al centro delle ricerche di Freud per molti anni: negli scritti dedicati alla loro vita e alle loro opere, Freud utilizza la “lente” dell’analisi per far emergere complessi inconsci, traumi rimossi, affetti e relazioni che hanno influenzato lo stile e le realizzazioni di questi grandi artisti.


Freud si faceva quindi ispirare dall’arte, considerata la più alta forma di sublimazione, per comprendere l’inconscio, e cogliere, attraverso l’analisi delle opere d’arte, le tracce della vita psichica dell’artista.



Nel corso del Novecento invece, le scoperte della Psicoanalisi sull’inconscio e sui sogni hanno avuto una grande influenza sul mondo dell’arte.

Assistiamo quindi ad un vero e proprio rovesciamento di prospettiva: questa volta sono le opere di Freud ad essere fonte di ispirazione per una nuova generazione di artisti.


Tra i movimenti che esplicitamente hanno fatto riferimento alle opere di Freud, occupa un posto di grande rilievo il movimento Surrealista. Tra le più importanti “Avanguardie” del Novecento, i Surrealisti, un insieme eterogeneo di artisti, intellettuali e scrittori, affermavano la necessità di mettere al centro delle loro opere la dimensione misteriosa, ma affascinante, dell’inconscio.


André Breton, considerato tra i principali teorici del movimento, dopo aver letto “L’interpretazione dei sogni”, rimase colpito dalle scoperte freudiane e sottolineò la necessità di dare spazio ai sogni, alla fantasia e all’inconscio nell’arte a lui contemporanea.


In particolare, Breton sottolinea la vitalità e l’originalità creativa dell’inconscio e del sogno, contrapposto alla progettazione meccanica e sintetica della ragione; nel “Manifesto del Surrealismo” del 1924 afferma che nell’arte surrealista sia necessario dare spazio ad un

“Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero.

Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale.”


Le tre principali direttrici di ricerca del Surrealismo sono: l’amore, nelle sue più svariate sfaccettature; il sogno e la follia; la liberazione del singolo dai vincoli del moralismo, della Società e della Civiltà.

Questo tre tematiche trovano ampia risonanza nella teoria di Freud e dei suoi eredi: l’amore, l’inconscio e il rapporto con la Legge sono infatti gli assi portanti di ogni psicoanalisi personale.


Tra gli artisti più rappresentativi del Surrealismo, René Magritte ha fatto proprio lo spirito del movimento: le sue opere sono cariche di simbolismo. Le sue tele sono attraversate da una vera e propria “atmosfera onirica”: osservare i quadri di Magritte è come entrare in un sogno.


René Magritte


Magritte affermava che “nella vita tutto è un mistero”: lungi dallo spaventarsi, l’artista si fa tramite per l’espressione di questo mistero. Le opere di Magritte infatti assomigliano ai geroglifici: come Freud aveva colto, nei sogni e nei sintomi è presente lo stesso meccanismo psichico di censura e deformazione che impedisce l’emergere del senso. Così, le opere di Magritte appaiono come un vero e proprio “rebus” da interpretare.


Gli studi di Magritte sull’arte e la linguistica lo avevano portato a cogliere la distanza tra la parola e l’oggetto a cui la parola si riferisce: la parola non è la Cosa, ma la uccide, come sottolinea Lacan. Per questa ragione, la parola, così come l’immagine, diviene veicolo di un significato flessibile, frutto dell’articolazione delle parole tra loro.

Sono la catena delle parole e la punteggiatura a determinare il significato: per questo, in una delle sue opere più famose, sotto l’immagine di una pipa, Magritte può scrivere “Ceci n’est pas une pipe”. È vero! Non si tratta di una pipa, ma dell’immagine di una pipa: cosa significa? Nella sua ambiguità, spetta allo spettatore sciogliere questo mistero.



Nel Surrealismo di Magritte vediamo quindi trasformata in opera d’arte la teoria freudiana del sogno: condensazioni, spostamenti, sostituzioni e deformazioni trasformano oggetti, figure umane, elementi dello spazio e dell’ambiente in simboli criptici e difficili da interpretare.


Proprio come nei sogni, nelle opere di Magritte le leggi della fisica non contano: enormi pietre e castelli si innalzano nel cielo; gli specchi non riflettono le immagini, distorcendole o mostrando scenari imprevedibili.

Un linguaggio inconsci attraversa l’opera, animandola e dandole un ritmo assolutamente inconfondibile. Le opere di Magritte infatti sono riconoscibili anche senza cogliere la firma dell’artista.


Freud e Magritte non si sono mai incontrati: li accomuna la ricerca sull’inconscio e il desiderio di conoscere cosa si nasconde all’aldilà della coscienza, laddove l’arte e i sogni traggono la propria linfa vitale.

René Magritte - "Riproduzione vietata" (1937)


Per approfondire:

-Sigmund Freud – L’interpretazione dei sogni “(1900);

- René Breton – Manifesto del Surrealismo (1924).


Il rapporto tra arte e Psicoanalisi è da sempre un filone di ricerca molto ricco e vivace. La Psicoanalisi ha cercato nell’arte un tramite attraverso il quale cogliere le dinamiche che agitano l’inconscio; dall’altra l’arte moderna ha trovato nella Psicoanalisi un potente stimolo per trarre nuove suggestioni e linguaggio per le sue opere.



La dimensione creativa dell’inconscio si manifesta in tutte le sue formazioni: non solo nei sogni, ma anche nei lapsus, negli atti mancati e nei sintomi. Anche l’ironia, a suo modo una forma d’arte, ci mostra con chiarezza il funzionamento dell’inconscio: con la comicità e l’ironia è possibile vedere come nelle parole vi sia una strutturale ambiguità, che la censura non riesce ad annullare, facendo emergere la verità inconscia.

Per questo, nel comico, e nel suo richiamo alla verità, vi è punto di interesse per la ricerca psicoanalitica.

 
 
 

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