FREUD E IL “PADRE DELL’ORDA”
- riccigianfranco199
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Sigmund Freud ha più volte sottolineato come la psicoanalisi non sia solo un trattamento per la sofferenza psichica. Il metodo analitico infatti può essere applicato in una molteplicità di contesti. Freud stesso ha scoperto delle singolari continuità tra i sintomi nevrotici e i fenomeni culturali.
Molte di queste osservazioni sono contenute in un saggio del 1913 intitolato “Totem e tabù”.
In quest’opera, Freud applica il metodo della psicoanalisi all’antropologia, all’archeologia e allo studio della religione.
Freud si chiede come possa essere nata la società e l’idea stessa di Dio. Come nasce la famiglia? Perché avvertiamo il senso di colpa? Come nasce il complesso di Edipo?
Per rispondere a queste domande, Freud cerca sostegno nelle ricerche di molti esperti del suo tempo, come James Frazer e Charles Darwin.
Scrive Darwin:
“se rivolgiamo lo sguardo sufficientemente addietro nel fiume del tempo, ... giudicando in base alle abitudini sociali dell'uomo che esiste attualmente… l'opinione più plausibile è che ogni uomo primitivo vivesse in origine in piccole comunità insieme a tante donne quante ne poteva mantenere e ottenere, e che egli le difendesse gelosamente contro tutti gli altri uomini. Oppure può darsi che vivesse con più donne per sé solo, come il gorilla; perché tutti gli indigeni concordano nel dire che in ogni gruppo si vede soltanto un maschio adulto; quando il giovane maschio è cresciuto, ha luogo un combattimento per il dominio, e il più forte, dopo aver ucciso e cacciato gli altri, s'impone come capo della comunità. I maschi più giovani, cacciati in tal
modo e vaganti di luogo in luogo, allorché saranno finalmente riusciti a trovare una compagna, impediranno unioni consanguinee troppo strette entro la cerchia di una stessa famiglia."

Su questa ipotesi darwiniana, Freud costruisce la sua teoria circa la nascita della civiltà basata sulla figura del “Padre dell’orda”: vi sarebbe stato un tempo nel quale l’orda sarebbe stata dominata da un solo uomo, l’unico che poteva liberamente accedere alle donne.
I suoi figli, unendo le loro forze, sarebbero stati capaci di ribaltare il suo potere, uccidendolo. Tutti insieme, accomunati dallo stesso crimine, avrebbero fondato un nuovo legame di comunità basato sul comune rifiuto della violenza e della reciproca sopraffazione. Allo stesso tempo, spinti dal senso di colpa, avrebbero elevato il padre ucciso a divinità, puro simbolo protettivo da adorare.
Così Freud immagina il passaggio dall’epoca prima della storia alla nascita della civiltà. Il padre dell’orda sarebbe, a livello logico, l’elemento esterno su cui si fonda l’uguaglianza tra gli uomini che appartengono all’orda.
L’unità dell’orda sarebbe garantita dal rifiuto di tutti di ripetere il crimine commesso insieme contro il padre.
Così, in ogni uomo, Freud coglie il conflitto tra il desiderio edipico di spodestare il padre e il senso di colpa legato al compiere un’azione proibita. Su questa stessa radice, Freud coglie la nascita del sentimento religioso come sublimazione dell’amore per il padre.
In questo consiste la dimensione più radicale della psicoanalisi: alla radice di tutte le vicende umane, tanto quelle culturali quanto la sofferenza nevrotica, vi sarebbero gli stessi processi, basati sul conflitto tra desideri, pulsioni e istanze psichiche.
Per approfondire:
-Sigmund Freud – “Totem e tabù”;
-James Frazer – “Il ramo d’oro”;
-Charles Darwin – “L’origine delle specie”.
“Totem e Tabù” è una delle opere più affascinanti di Freud. Essa costituisce un Unicum nella sua produzione culturale, per il suo rigore di ricerca e la struttura logica che la attraversa. In quest’opera Freud cerca di rintracciare le radici profonde che connettono tanto la nascita della cultura quanto le dinamiche intrapsichiche individuali.
Si tratta di una dimensione universale alternativa agli archetipi di Jung: se per Jung esistono dei contenuti universali, collettivi, uguali per tutti, Freud invece si focalizza sulla presenza di dinamiche universali, di processi che seguono una logica precisa, quella del conflitto tra pulsione e civiltà.



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