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DESTINO, DESIDERIO E SURREALISMO

Il movimento surrealista ha avuto un profondo impatto sull’arte e la cultura europea nella prima metà del Novecento. Profondamente influenzati dalla rivoluzione psicoanalitica, intellettuali ed artisti surrealisti hanno dato vita ad un vivace dibattito sul rapporto dell’uomo con il desiderio, l’erotismo e la sessualità.

 

In una serie di colloqui attentamente stenografati, il gruppo surrealista vicino ad André Breton, tra il 1928 e il 1932, si è confrontato su molteplici aspetti della vita intima, amorosa e relazionale dei partecipanti.

 

Lo stesso Breton, nel 1924, ha pubblicato il “manifesto del surrealismo”, facendosi alfiere del movimento.

 

Tra coloro che hanno animato questo dibattito surreale e “surrealista” spiccano i nomi di Pierre Unik, Jacques Prévert, Marcel Noll, Paul Eluard e Marcel Duhamel. Tra i più vivaci, provocatori ed audaci animatori del dibattito vi era anche lo stesso Breton.

 

Di seguito uno dei passaggi più interessanti, centrato sul tema del destino e del desiderio:

 

Ernst: siete monogami? Ossia pensate che esista una donna che vi sia destinata, a esclusione di qualsiasi altra donna?

Breton: certamente.

Ernst, Sadoul, Noll: Sì, senza dubbio.

Unik: Sì (dubbioso).

Queneau: No, mai. Nessuna donna potrà mai soddisfarmi, né rendermi monogamo. E, poi, mer*a!

Breton: Protesto contro quest’ultima parola.

Ernst: Anch’io!

Breton: Ritengo equivalga a negare l’amore nel modo più assoluto.

Péret, Noll, Ernst: Sono d’accordo.

Queneau: Non vedo perché.

Breton: Affari vostri. E con ciò rispondo alla vostra interiezione.

Alexandre: Ho amato una sola donna nella mia vita e amo una sola donna nella mia vita.

Péret: Prévert?

Prévert: Assolutamente, completamente, si sottolinei, monogamo.

Ernst: Preciso. Monogamo significa: “Innanzitutto, credete in un destino?”. Se siete surrealisti, credete in un destino.

Breton: Protesto contro quest’ultima frase.

Alexandre: Si potrebbe dire con maggior chiarezza: “Avete incontrato una donna che vi era destinata?”. Io l’ho incontrata.

Duhamel: Credo che sia impossibile rispondere.

Tutti: Perché?

Queneau: Sino ad ora non ho incontrato nessuna donna con cui si possa vivere. Forse potrà anche accadermi, ma sono assolutamente certo che non l’incontrerò mai.

Prévert: Nessuno può protestare contro questa affermazione.

Breton: Io! Non so se ho incontrato questa donna. Se l’ho incontrata, per me non è perduta. Altrimenti, sono sicuro di incontrarla.

Alexandre: Ho incontrato questa donna, sono sicuro che l’ho perduta.

Péret: Non l’ho incontrata, ma spero con tutte le mie forze di incontrarla.

Queneau: Complimenti per l’ottimismo di Péret.

Breton: Rammarico per il pessimismo di Queneau.

Péret: È l’unico ottimismo che io abbia.

Noll: Sono assolutamente sicuro di incontrarla. Tutti i miei atti sono motivati da una simile speranza.

Sadoul: Credo di aver incontrato questa donna e di averla perduta. La mia unica speranza è di ritrovarla in un’altra.

Alexandre: Facendo seguito a quello che dice Noll, tutti i miei atti sono motivati da tale perdita.

Ernst: Mi chiedo per qual motivo certuni ancora in vita, Queneau per esempio; regalerei loro volentieri un pezzo di corda.

Queneau: Morirei volentieri per l’amore o per la rivoluzione, ma so benissimo che non incontrerò né l’uno né l’altra.

Breton: È il tipico discorso contro – rivoluzionario, ed è il tipico discorso contro l’amore.

Unik: Non credo che si possa parlare di positivismo a proposito di quello che dice Queneau.

Queneau: Una qualsiasi fiducia nei confronti della vita mi pare antisurrealista.

Breton: A queste condizioni, sono contro il surrealismo come lo intende Queneau.

Péret: Sono del tutto d’accordo con Breton: è l’unico senso che attribuisco al surrealismo.

Alexandre: Penso il contrario di quello che pensa Queneau.

Breton: La questione è mal posta. Non si tratta di aver fiducia nella vita. In qualche modo, ne risponde il nostro non – conformismo; tuttavia, nella vita c’è solo una cosa che non ci sia sbarrata e interdetta, ed è l’amore.

 

La conclusione di André Breton eleva l’amore al rango dell’esperienza che permette all’uomo di superare le angustie dei propri limiti e dei propri difetti. Rispetto al destino evocato dai surrealisti, l’amore costituisce la forza che scompagina l’ordine esistente, riscrivendolo.

 

surrealismo

Per approfondire:

-Archivio del surrealismo – “Ricerche sulla sessualità”;

-Gauthier Xaviere – “Surrealismo e sessualità”;

-Desmond Morris – “Le vite dei surrealisti”.

 

Nella seduta successiva Antonine Artaud si unisce al dibattito.

 

Queneau: L’altro giorno mi è stata posta questa domanda: “Credete che vi sia una donna che vi sia destinata?”. Cosa ne pensa Artaud?

Artaud: Ho sempre creduto solo a questo. Penso che sia molto probabile che la non incontrerò mai.

Breton: Che cos’è quest’idea virtuale del destino? Se non incontrerete mai questa donna, come potete dire che vi che vi era destinata?

Artaud: L’incontrerò necessariamente, ma forse non in questa vita. Desidero aggiungere che penso malissimo di questa donna!

 

Pierre Unik è stato uno sceneggiatore e regista francese, tra i più significativi esponenti della poesia surrealista.

Jacques Prévert è stato una delle punte di diamante della poesia francese moderna. Nella sua poetica Prévert mette al centro il simbolismo, il gioco e il déjà-vu.

Raymond Queneau è stato attivissimo sulla scena politica e letteraria francese con una grande fortuna anche in Italia.

 
 
 

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