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CARISSIMO DOTTOR JUNG…

Per comprendere a fondo una teoria è necessario esplorare anche la vita e le vicende di chi la ha elaborata. In psicoanalisi è molto difficile separare nettamente le idee dalle esperienze di chi ha sviluppato certi concetti ed ipotesi.

 

Ad esempio, è evidente che il complesso di Edipo abbia le proprie radici nel difficile rapporto di Sigmund Freud con il proprio padre; così anche le idee di Jung nascono non solo da una grande vivacità intellettuale ma anche dalle complesse esperienze di vita dello psicoanalista svizzero.

 

Le vite di questi pionieri tuttavia sbiadiscono dietro i grandi libri di teoria e le biografie istituzionali che cercano di restituire un’immagine spesso filtrata e difensiva.

 

Per questo risultano particolarmente preziose le testimonianze di coloro che hanno conosciuto in prima persona grandi personaggi come Freud, Jung, Lacan…

 

Sandra Petrignani, nel suo romanzo “Carissimo Dottor Jung” (2025), cerca di farci vivere l’atmosfera delle ultime settimane di vita di Carl Gustav Jung. Oramai anziano e consapevole, grazie ai propri sogni, della prossimità della fine, il padre della psicologia analitica fa il bilancio della sua esistenza, dedicata alla sua ricerca sull’inconscio.

 

CARISSIMO DOTTOR JUNG…

Petrignani ci offre la possibilità di cogliere un momento decisivo nell’esperienza di qualsiasi Scuola: il passaggio di testimone tra il fondatore ed i suoi eredi.

 

Nelle pagine del romanzo si alternano figure che hanno raccolto l’eredità di Jung, portando avanti le sue ricerche; nelle stanze della torre di Bollingen ecco apparire Jolande Jacobi, Marie-Luise Von Franz e una vecchia paziente di Jung, chiamata dal Maestro “Lady Morgana”, desideroso di incontrare un’ultima volta il suo analista.

 

Il romanzo segue quindi un doppio binario: da una parte le ultime settimane di vita di Jung e dall’altra le ricerche di una giovane scrittrice romana, Egle, appassionata della vita e delle opere dello psichiatra svizzero.

 

L’intreccio tra questi due racconti ci permette di entrare nella vita pulsante di un uomo, con tutte le sue contraddizioni, capace di imprimere un segno indelebile nella nostra cultura.

 

Come afferma Jung, nella sua biografia:

“un mio libro è sempre opera del destino. Quando si scrive si va incontro a qualcosa di imprevedibile”

 

Intrecciare biografia e teoria è l’unico modo per rendere giustizia ad un percorso pionieristico di ricerca, i cui effetti sono presenti nonostante gli oltre sessant’anni che ci separano dalla morte di Carl Gustav Jung (1961).

 

Il libro è ricco di molteplici aneddoti ed episodi reali che hanno costellato la suggestiva esperienza del circolo più vicino a Jung, tra ricerca della verità inconscia e passioni umane.

 

Per approfondire:

-Sandra Petrignani – “Carissimo Dottor Jung”;

-Carl Gustav Jung – “Sogni, ricordi, riflessioni”;

-Thomas B. Kirsch – “Gli Junghiani. Una prospettiva storica e comparata”.

 

L’esempio più clamoroso del profondo intreccio tra ricerca teorica ed esperienza personale nella storia di Jung è costituito dal celebre “Liber Novus”, noto come “Libro rosso”: composto da suggestioni, sogni ed immagini emerse direttamente dall’inconscio del suo autore, questo libro è rimasto a lungo nascosto, gelosamente custodito nella cassaforte degli eredi di Jung.

 

Il suo studio costituisce una decisiva testimonianza del percorso umano, emotivo ed intellettuale del padre della psicologia analitica.

 

Nel romanzo vediamo Jung fare un bilancio della propria vita e delle proprie ricerche, nel tentativo, sempre mancato per chiunque, di poter decidere il destino della propria eredità.

 
 
 

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