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NIETZSCHE CONTRO SOCRATE

Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche è una delle figure più influenti della filosofia moderna.

Dopo aver a lungo studiato la poesia, il teatro le letteratura dell’antica Grecia, Nietzsche ha elaborato una propria concezione originale della storia del teatro classico.

 

Secondo il filosofo tedesco, la tragedia avrebbe origine dai rituali legati al Dio Dioniso: gli antichi riti, fatti di musica e canti, sarebbero divenuti in seguito gli elementi essenziali del teatro greco, dando forma al coro e all’orchestra di musici che animavano le rappresentazioni.

 

Nietzsche osserva che nel teatro dell’Atene classica sia possibile rintracciare una dialettica tra due diverse spinte: da una parte l’anima dionisiaca, evocata dalla danza e dalla musica, capaci di creare un vissuto di profondo trasporto emotivo ed estatico; dall’altra lo spirito apollineo, che vede nella lirica e nella buona forma, nell’eleganza e nell’equilibrio, i propri punti di forza.

 

“Apollineo” e “dionisiaco” rappresenterebbero due componenti inseparabili della tragedia antica; l’oscillazione tra questi due poli determinerebbe l’evoluzione del teatro, secondo Nietzsche.

 

Lo spirito dionisiaco rifletterebbe la necessità umana di mantenere un contatto con la sua dimensione più metafisica e naturale, connessione divenuta sempre più precaria e fragile.

Lo spirito apollineo risponderebbe invece alla necessità di formalizzare e fissare gli aspetti salienti del teatro, infondendo eleganza ed armonia all’opera.

 

Tuttavia, secondo il filosofo, nell’evoluzione della tragedia nella civiltà antica sarebbe intervenuto un elemento capace di segnare un punto di non ritorno.

 

Una figura, per Nietzsche, sarebbe la principale responsabile del tramonto della tragedia come tramite tra l’uomo e la natura: il filosofo Socrate.

 

Socrate, secondo Nietzsche, avrebbe introdotto nel pensiero greco un nuovo modo di pensare, prodromo del pensiero scientifico. L’emergere dell’“uomo teoretico” avrebbe segnato il definitivo tramonto dello spirito dionisiaco. Il mito e la sapienza dionisiaca sarebbero state cancellate da una nuova concezione del sapere.

 

Afferma Nietzsche:

 

“Socrate è il prototipo dell’ottimismo teorico, che, con una fede sicura nella conoscibilità dell’essenza delle cose, attribuisce al sapere e alla conoscenza la virtù di rimedio universale e vede nell’errore il male in sé. Penetrare nel fondo delle cose ,sceverare la conoscenza vera dall’apparenza dall’errore, sembrò all’uomo socratico la più nobile, anzi l’unica vera delle professioni umane.”

 

La “conoscenza scientifica” prese il posto della “conoscenza tragica”, elevando il razionalismo a nuova cifra dell’ideale.

 

secondo Nietzsche quindi il filosofo Socrate sarebbe il responsabile della svolta “antidionisiaca” della tragedia greca.

Privato della sua anima, il teatro greco non sarebbe più stato in grado di dare corpo al mito e di contattare le dimensioni più profonde dell’animo umano, relegando Dioniso nei culti misterici.

 

Per approfondire:

- Friedrich Nietzsche – “La nascita della tragedia”;

- Friedrich Nietzsche – “La filosofia nell’età tragica dei greci”;

-Sestov – “La filosofia della tragedia”.

 

La filosofia di Nietzsche si pone lo scopo di reintrodurre nell’esperienza umana la dimensione del dionisiaco, considerata dal filosofo ormai perduta.


Per questo il razionalismo socratico costituisce un ostacolo alla rispetto alla concezione nietzschiana: il trionfo della ragione e del sapere come accumulo didascalico costituiscono entità agli antipodi rispetto all’esperienza travolgente della possessione divina di Dioniso; solo la ricerca nella musica di un’esperienza energica e creativa può aprire la via per la creazione di nuovi miti.


A questo scopo, Nietzsche esalta la musica di Richard Wagner.

 

 
 
 

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