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IL CRANIO DELL’ASSASSINO

Prima che la psichiatria e la psicologia divenissero delle vere e proprie scienze, la frenologia aveva tentato di scoprire il legame tra il cervello e le malattie mentali.


Secondo Franz Joseph Gall, medico e ricercatore, padre della frenologia, lo sviluppo del cervello avrebbe alterato lo sviluppo del cranio: studiando le fossette e la conformazione del cranio sarebbe allora stato possibile interpretare lo sviluppo del cervello. In base a questi dati, la frenologia avrebbe finalmente svelato i segreti della follia e delle condotte devianti, crimini compresi.

Franz Joseph Gall
Franz Joseph Gall

Gall, vissuto tra il XVIII e il XIX secolo, aveva capito l’importanza del cervello nel comprendere il funzionamento della mente. Gall ancora oggi è ricordato per alcuni studi pionieristici sui nervi e il loro ruolo nel sistema nervoso.

Tuttavia il cervello non ha alcun ruolo nel determinare la forma del cranio. L’ipotesi di Gall ebbe enorme successo, perché incarnava perfettamente lo spirito del suo tempo.

Ostacolato in Germania e in Austria perché accusato di ateismo e di essere materialista, Gall ebbe grande successo nella Francia Napoleonica, attraversata da uno spirito illuminista di laicità.


La sua “dottrina del cranio”, chiamata anche “organologia”, si basava su alcuni assunti di fondo:

-uomini e animali nascono con attitudini innate;

-il cervello era la sede della mente (criticando il dualismo di Cartesio, che vedeva nella mente un’entità esterna al corpo, chiamata “res cogitans”);

-il cervello è composto da nuclei specializzati, ciascuno legato ad una certa attitudine;

-il cervello influenza la struttura del cranio, che si ossifica solo durante la crescita del bambino, plasmandosi in base alla crescita normale o abnorme dei nuclei del cervello.

Abbiamo da una parte un’idea brillante (la centralità del cervello nel funzionamento della psiche) e un’idea profondamente errata (le correlazioni illusorie tra cranio e funzioni psichiche).



Su queste basi, nacquero campi del sapere come l’“anatomia patologica criminale”, sviluppata in Italia da Cesare Lombroso.



Il cranio della foto appartiene a Giuditta Guastamacchia, una donna processata e condannata per omicidio, giustiziata nell’aprile del 1800, a Napoli. Il cranio di Giuditta è stato studiato, intorno al 1850, dal Professor Giovan Battista Miraglia: facendo ricorso alle “scoperte” della frenologia, Miraglia indicò sul cranio i diversi “nuclei”, legati alle diverse componenti della personalità di Giuditta.


Possiamo vedere il nucleo dell’astuzia, della combattività, della distrazione, dell’acquisto, delle facoltà percettive, delle facoltà riflessive.


La dimensione delle aree rifletterebbe l’influenza dei nuclei sottostanti nel funzionamento della personalità.


L’intero cranio, come una mappa, è suddiviso in numerose aree, precisamente delimitate:

12, area della abitabilità (attitudine a rimanere in un certo luogo); 9, area della tendenza a mangiare; 32, tono dell’umore; 31, percezione del tempo; 27, attitudine verso i luoghi; 20, allegria; 19, idealismo; 34, natura umana; 35, attitudine all'imitazione;



In particolare, l’arcata orbitale superiore sarebbe associata alla capacità di valutazione, all’attitudine coniugale, al ricorso a pretesti per evitare doveri o responsabilità.


La frenologia affermava quindi la possibilità di trovare, in modo chiaro ed oggettivo, le tracce della follia e della natura criminale nelle ossa dei colpevoli di reati.

Ecco una forma radicale di determinismo, applicato alle facoltà mentali: come possiamo vedere, secondo Miraglia, la condannata Giuditta Guastamacchia doveva avere un’astuzia fuori dal comune, data l’estensione abnorme dell’area; anche l’area della “combattività” sarebbe molto ampia, come ci aspetteremmo da una pericolosa criminale.


Caricatura ottocentesca di Gall
Caricatura ottocentesca di Gall

La frenologia ha come sfondo l’impossibilità di cambiare la natura umana: se un individuo ha il “cervello del criminale”, il suo destino è segnato.


Per approfondire:

-Gall – “Delle disposizioni innate dell’animo e dello spirito”;

-Lombardo - “Frenologia, fisiognomica e psicologia delle differenze individuali di Franz Joseph Gall. Antecedenti storici e sviluppi disciplinari”;

-Zanchetta - “Frenologia della vanitas. Il teschio nelle arti visive.”


Con il tramonto della frenologia e del determinismo applicato alla vita psichica, può finalmente nascere una nuova concezione dell’uomo, come quella della Psicoanalisi, che al rigido determinismo della struttura organica contrappone le dinamiche della pulsione e la singolarità di ogni singolo individuo.


L’idea stessa di “psicoterapia” è infatti incompatibile con la frenologia: la frenologia nelle sue ipotesi di fondo nega ogni forma di cambiamento, al centro invece del concetto di psicoterapia.


Gall era censurato nel Sacro Romano Impero e nell’Impero d’Austria perché le sue teorie intaccavano profondamente il concetto di peccato e di libertà d’azione del fedele: come scegliere il bene se il proprio cervello causa il male?


La frenologia è espressione di una concezione positivista dalla quale germoglieranno il razzismo e altre forme di discriminazione basate su ipotesi pseudoscientifiche: l’idea che la biologia spieghi le differenze sociali è infatti alla base di ogni forma di discriminazione razziale.


 
 
 

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