top of page

HIERONYMUS BOSCH: ARTE E SOGNO

Freud era solito dire che gli artisti e i poeti hanno anticipato gli psicoanalisti nell’esplorazione dell’inconscio e del mondo dei sogni.


In particolare, le opere di Hieronymus Bosch hanno catturato l’attenzione di studiosi, curiosi e appassionati per il loro carattere “onirico”: Bosch ha riempito le sue tavole di creature fantastiche, dissacranti e inquietanti.


Le sue opere appaiono come l’istantanea di un sogno: la sua opera più famosa, il “Trittico del Giardino delle delizie”, realizzato tra il 1480 e il 1490, ne è un esempio;

Bosch ha arricchito queste tavole con una miriade di piccole creature, frutto della creativa combinazione di simboli, animali e figure umane.


In un epoca ancora dominata dalla religione cattolica, le opere di Bosch mostrano un carattere irriverente e dissacrante, lontano dal concetto di armonia e ordine su cui si fonda la concezione cristiana del mondo.


Come in un sogno, nell’opera di Bosch vediamo scene misteriose e simboliche, capaci di suscitare una viva emozione all’osservatore: ciascun personaggio è unico, caratterizzato da dettagli che lo distinguono da qualsiasi altro.


Il "Trittico del giardino delle delizie"


Come interpretare questa opera? Si tratta forse di un sogno di Bosch? Lacan, commentando il rapporto tra arte e psicoanalisi, sottolineava la necessità di non interpretare l’opera d’arte come sintomo dell’inconscio dell’artista, bensì come il frutto degli stessi meccanismi che determinano le formazioni dell’inconscio.



E tra le principali formazioni dell’inconscio troviamo i sogni. Come in un sogno, nei personaggi di Bosch vediamo una sorta di “condensazione”: elementi di diversa origine si mescolano, con risultati sorprendenti. Il risultato finale diviene una nuova sintesi, un superamento delle sue componenti originarie.

Animali, simboli e figure umane si contaminano, si integrano, in una sublimazione di grande eleganza.



Per approfondire:

-Sigmund Freud: il poeta e la fantasia;

-Sigmund Freud: psicoanalisi dell’arte e della letteratura


Nella sua opera “L’interpretazione dei sogni” (1900), Freud introduce un’attenta analisi dei meccanismi psichici che sottendono i sogni.



In particolare, Freud individua un processo inconscio di elaborazione del materiale onirico: il sogno ricordato alla veglia, chiamato “materiale onirico manifesto”, sarebbe il risultato finale dei meccanismi di spostamento e condensazione subito da elementi rimasti “latenti”.


Il sogno sarebbe il frutto del tentativo di preservare la continuità del sonno, offrendo, allo stesso tempo, una forma allucinatoria di appagamento dei desideri e delle pulsioni inconsce.



Tali contenuti inconsci, inaccessibili alla coscienza perché inaccettabili (e pertanto rimossi), non sarebbero direttamente deducibili dal contenuto del sogno se non tramite il ricorso all’associazione libera e all’interpretazione, da parte dell’analista, delle associazioni del paziente.


Desideri un appuntamento? Trovi a questo link tutte le informazioni necessarie.

 
 
 

Comments


bottom of page